ANDREA TARLI
“Uomini e no” rappresenta la ribellione partigiana al regime fascista. Il romanzo di Elio Vittorini del 1945 ha infatti come protagonista Enne 2, partigiano a capo del GAP di Milano. Proprio il libro è protagonista invece dell’opera di Andrea Tarli, da cui prende il titolo. Il lavoro, realizzato nel festival di musica “La Mazzumaja” di Comunanza, raffigura una figura umana dai colori algidi che si trova imprigionata, ma non per questo si piega alla sentenza. Le mani intorno alla bocca spalancata dipinge un urlo che tramuta il suono in libri, che si spaginano e si aprono, al di fuori della prigionia fisica.
Secondo Andrea Tarli l’arte deve essere uno strumento di difesa ed offesa contro il nemico, come diceva Picasso, e deve appartenere a tutti. L’artista inizia il suo percorso artistico dopo esser stato ammaliato da una mostra di Andrea Pazienza, che sarà vera e propria fonte di ispirazione ed emulazione per la sua formazione artistica.